I dolci giapponesi possono competere con la pasticceria occidentale? Scopri quali provare assolutamente!

Oggi faccio salire la glicemia e voglio parlare di dolci. I primi nomi che saltano alla mente sono spesso quelli della tradizione occidentale: tiramisù, croissant, sacher, cheesecake, red velvet ecc.. . Perché invece non pensiamo subito a dolci giapponesi? Per molti, i dolci nipponici sono poco appetibili, poco noti e spesso sottovalutati se paragonati alla rinomata tradizione italiana o francese. Tuttavia, nonostante la loro differenza, vale la pena conoscerli e provarli prima di screditarli del tutto.

Dorayaki. Foto su licenza Unsplash

La storia dei dolci in Giappone: dalle origini all’introduzione dello zucchero

La tradizione dolciaria giapponese, conosciuta come wagashi, ha radici profonde che risalgono a secoli fa, ben prima dell’introduzione dello zucchero raffinato. In origine, i dolci venivano dolcificati con ingredienti naturali come il miele, lo sciroppo di riso o i frutti essiccati. Durante il periodo Nara (710-794), il contatto con la cultura cinese portò alla diffusione di dolcificanti più elaborati e a nuove tecniche di preparazione.

Fu però nel periodo Edo (1603-1868) che lo zucchero divenne un elemento importante nella cucina giapponese, grazie agli scambi commerciali con l’Occidente e l’introduzione dello zucchero di canna. Da quel momento, la pasticceria giapponese si è evoluta in una forma d’arte che riflette l’estetica minimalista e l’attenzione ai dettagli tipica della cultura nipponica.

In Giappone, i dolci non sono solo cibo: hanno un significato culturale e spirituale. I wagashi, spesso serviti durante la cerimonia del tè, simboleggiano l’armonia con la natura e il cambiamento delle stagioni. Al tempo stesso, i dolci moderni giapponesi mostrano un’influenza occidentale evidente, con prodotti che celebrano la fusione di due tradizioni culinarie. Ciò che infatti colpisce subito è la loro dimensione, molto piccola, e la loro estetica minimalista ed elegante. Scordiamoci dunque grosse fette di torte farcite e decorate.

Mochi. Foto su licenza Unsplash

Dolci giapponesi da provare: tra tradizione e modernità

Ecco una selezione di dolci imperdibili, che spaziano dai più tradizionali ai moderni successi influenzati dalla pasticceria occidentale. Con questa lista spero di aiutarti nella selezione di diverse pietanze così da aggiungere un po’ di varietà al tuo viaggio gastronomico.

1. Dango

I dango sono gnocchi di riso glutinoso infilzati su spiedini e grigliati. Vengono spesso serviti con una salsa dolce a base di soia, che bilancia il gusto neutro della pasta di riso. Sono uno snack tradizionale, perfetto per una passeggiata primaverile sotto i ciliegi in fiore. Infatti è facile trovare banchetti di strada a fiere e feste all’aperto che li servono.

2. Mochi

Tra i dolci giapponesi più iconici, i mochi sono fatti di riso glutinoso pestato fino a ottenere una consistenza elastica. Possono essere farciti con diversi ripieni, il più comune dei quali è l’anko, una pasta dolce di fagioli azuki. Esistono molte varianti moderne, io ne ho trovati di artigiani ripieni di zabaione!

3. Dorayaki

Reso celebre dal gatto robot Doraemon, il dorayaki è un dolce composto da due soffici pancake farciti con anko. È un perfetto esempio di fusione tra semplicità e bontà. Quelli artigianali spesso sono più umidi e soffici.

4. Melonpan

Il melonpan è un soffice pane dolce ricoperto da una crosta zuccherata che ricorda la buccia del melone. Nonostante il nome, spesso non ha gusto di melone, ma alcune varianti moderne includono aromi fruttati. Sconsiglio di acquistarlo nel konbini ma di prenderlo presso una pasticceria/panetteria che li sforna freschi fatti sul momento… tutta un’altra cosa!

5. Castella

Originario del Portogallo e introdotto in Giappone nel XVI secolo, la castella è una torta soffice e spugnosa a base di zucchero, uova, farina e miele. È una delle prime testimonianze dell’influenza occidentale sulla pasticceria giapponese. Di fatto è un semplice pan di spagna ma estremamente umido e denso, forse il sapore di uovo è un po’ troppo forte per i miei gusti ma è un dolce tipico di Nagasaki, luogo d’incontro storico tra Giappone e Portogallo, dunque consiglio comunque di provarla se ci si reca in questa città.

Castella.

6. Zenzai

Lo zenzai è una zuppa dolce di fagioli azuki, spesso servita con mochi grigliati o gnocchi di riso. È un comfort food perfetto per le giornate invernali. Tipico dolce tradizionale che si può trovare in cafè e case del tè tradizionali, la sua particolarità è quella di essere servito con alghe kombu saltate e salate che creano un piacevole contrasto con la zuppa dolce di azuki.

7. Taiyaki

Questo dolce a forma di pesce è farcito con crema pasticcera, cioccolato o anko. La forma richiama simboli di buona fortuna e prosperità nella cultura giapponese. Anche questo è un tipico dolce di strada e da festa.

8. Yokan

Un altro wagashi tradizionale, lo yokan è una gelatina densa fatta di zucchero, agar-agar e pasta di fagioli azuki. È un dolce elegante, spesso servito a fette durante il tè. Ce ne sono di tantissimi tipi diversi, se ti fermi in qualche casa del tè, cerca di apprezzarne le differenze.

9. Mont Blanc

Tra le influenze occidentali più apprezzate, il Mont Blanc giapponese è una torta a base di meringa francese (soffice, friabile e “scioglievole” rispetto a quella dura italiana) crema di castagne e panna montata, che riprende la ricetta francese con un tocco di delicatezza nipponica. Diffusa è infatti la versione con crema al matcha.

10. Croissant e altre influenze francesi

In Giappone, la pasticceria occidentale è amatissima. Le boulangerie giapponesi offrono croissant burrosi, torte raffinate e creazioni che rivaleggiano con le migliori pasticcerie francesi. Non sarà difficile trovare rivisitazioni più o meno autentiche anche del nostro tiramisù. Un altro dolce occidentale molto diffuso e apprezzato è il pudding, un banale budino con sciroppo ma disponibile in mille versione e dalla consistenza perfetta. Per me una droga assoluta!

Zenzai.

Perché i dolci giapponesi meritano più attenzione

La pasticceria giapponese non si limita a competere con quella occidentale: ne rappresenta una valida alternativa, capace di sorprendere per la sua leggerezza, delicatezza e creatività. In un mondo dove i sapori tendono a essere intensi e ricchi, i dolci giapponesi offrono un’esperienza diversa, più sottile e meditativa con un quantitativo di zucchero spesso inferiore. Inoltre, consumarli assieme ad una tazza di tè verde, dal sapore astringente e amarognolo, esalterà la loro naturale dolcezza senza bisogno di una pera di insulina!


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Pippo Senpai

Sono Filippo, analista software sabaudo con un amore smodato per il Giappone e la passione per le arti e la scrittura. Forse la mia anima è giapponese? O forse sono solo un nerd. Ho creato Walk of Japan per dare ordine alle mie avventure e ai miei pensieri e condividere tutto questo nel modo a me più congeniale: attraverso la comunicazione digitale. Spero questo portale possa diventare il tuo compagno di viaggio in Giappone. Buona avventura!

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