La Resurrezione di Nagasaki dopo l’Atomica: 3-4 giorni per conoscerla e rispettarla
Nagasaki è una città che racconta storie potenti: da crocevia di culture internazionali a teatro di una delle tragedie più grandi della storia moderna. Ma è anche un luogo che ha saputo rinascere, trasformandosi in un vibrante centro culturale ricco di bellezze naturali, influenze europee, comunità cinesi e festival indimenticabili. Come spesso accade per mete un po’ distanti dai grandi aeroporti di scalo, Nagasaki è purtroppo poco gettonata dal grande turismo internazionale. In questo articolo, cercherò di offrire spunti interessanti e pratici per poter includere questa città sorprendente nel tuo itinerario.
Studenti raccolti al Parco della Pace. La statua indica con la mano destra rivolta verso l’alto la minaccia della bomba atomica e con l’altra tesa all’orizzonte la pace eterna. La gamba piegata rappresenta la meditazione mentre l’altra salda a terra rappresenta la saldezza della pace. Foto di Walk of Japan
Giorno 1: Memoria e Rinascita
Parco della Pace e Museo della Bomba Atomica Inizia il viaggio con una visita toccante al Parco della Pace. Qui, tra statue e memoriali, puoi riflettere sull’evento che cambiò la città per sempre. Al Museo della Bomba Atomica, scoprirai che la temperatura al suolo raggiunse i 4000°C e che la detonazione distrusse tutto nel raggio di 2 km in pochi secondi. Le testimonianze dei sopravvissuti sono struggenti e ricordano l’importanza della pace. Il museo non è per cuori deboli, vista la sua posizione lontana dal grande turismo, l’esperienza è ancora più forte rispetto a quella offerta dal museo della bomba di Hiroshima. Infatti qui, la forte posizione pacifista e anti armamenti atomici è chiara e netta. La ricostruzione dettagliata delle comunicazioni radio dei vari capi di Stato e governo dell’epoca, la scelta degli obiettivi da colpire e le discriminazioni subite dalle minoranze etniche locali (come coreani e cinesi) nelle fasi di aiuto e supporto, descrivono un inferno che davvero ci si augura rimanga un monito tra le pagine dei libri di storia. Si pensi infatti, che Kyoto fu scelta come principale obiettivo della bomba atomica con il Progetto Manhattan, sostenuto da alti ufficiali militari statunitensi e persino dal Primo Ministro inglese Winston Churchill, proprio per colpire il cuore culturale del Paese e distruggere il morale del Giappone. Fu invece Henry L. Stimson, Segretario alla Guerra degli Stati Uniti, ad opporsi fermamente a questa decisione in quanto ebbe modo di vivere a Kyoto e riconoscere l’importanza culturale e storica dell’antica capitale. Il suo ragionamento era anche strategico: la distruzione di Kyoto avrebbe reso davvero difficile la diplomazia dopo la resa, dunque fu Stimson a spingere per selezionare obiettivi alternativi come Kokura e Nagasaki.
Cattedrale di Urakami Dopo pranzo, prosegui verso la Cattedrale di Urakami, un tempo la più grande chiesa cattolica dell’Asia, rasa al suolo dall’esplosione. La campana superstite e le statue carbonizzate sono un simbolo della resilienza della comunità locale.
Monte Inasa Dopo una pausa in hotel, concludi la giornata salendo in funivia sul Monte Inasa per ammirare il panorama notturno della città dal tramonto fino all’accensione delle luci cittadine.
Vista notturna dal Monte Inasa, raggiungibile con la funivia. Foto di Walk of Japan
Giorno 2: Influenze dal mondo e l’Eco di Madama Butterfly
Chinatown, Confucian Shrine e Dejima Visita il Confucian Shrine, dove un museo celebra la connessione culturale tra Cina e Nagasaki. Attraversa dunque Chinatown e assapora piatti come il champon e il sara udon, che raccontano l’intreccio tra cucina cinese e locale. Esplora poi Dejima, l’isola artificiale che fu l’unico punto di contatto con l’Occidente per oltre 200 anni. Scopri come i mercanti olandesi portarono in Giappone nuove tecnologie, medicine e persino il pane. Goditi anche il sole al Seaside Park.
Confucian Shrine. Foto di Walk of Japan
Dutch Slope, Glover Garden e l’ispirazione per Madama Butterfly Prosegui verso Glover Garden passando per l’iconica Dutch Slope, un complesso di eleganti residenze in stile occidentale. La casa di Thomas Glover è legata alla leggenda che abbia ispirato Puccini per la sua "Madama Butterfly", l’opera che racconta il tragico amore di una geisha per un ufficiale americano. La zona è molto collinare e c’è un po’ da camminare in salita ma il luogo è estremamente insolito e pittoresco e mostra ciò che la diplomazia e il commercio tra paesi lontani possono fare rispetto alla distruzione dell’atomica.
Dutch Slope. Foto di Walk of Japan
Basilica dei Ventisei Martiri Nel pomeriggio, visita Ōura Cathedral, la basilica dedicata ai cristiani giapponesi martirizzati nel 1597. Un luogo che testimonia la lunga storia della fede cristiana nella regione. Il rapporto tra Giappone e Cristianesimo è altalenante e ambiguo, consiglio a tal proposito di guardare la serie Netlfix Shogun che mette a confronto in modo eccellente la cultura occidentale e quella giapponese e la percezione ambivalente verso la cristianizzazione dei giapponesi.
Glover Garden. Foto di Walk of Japan
Giorno 3: Il Kunchi Festival e altri luoghi di interesse
Kunchi Festival (ottobre) Se viaggi in autunno, non perderti il Kunchi Festival. La città esplode di colori con danze, carri allegorici e performance che mescolano tradizioni giapponesi, cinesi ed europee. È un’esplosione di vita che contrasta con il passato tragico della città.
Kunchi Festival. Foto di Walk of Japan
Per saperne di più leggi l’articolo dedicato ai matsuri più belli del Giappone. In alternativa, puoi comunque seguire l’itinerario principale della manifestazione e includere altri luoghi di interesse:
Santuario Suwa, luogo principale dove vengono messe in scena battaglie navali e danze tradizionali durante il Kunchi
Shofuku-ji, tempio buddista con influenze architettoniche cinesi
Kofuku-ji, tempio buddista con giardino rigoglioso e palme
Cimitero di Nagasaki, per un po’ di quiete e riflessione spirituale
Megane Bridge, pittoresco ponte in pietra. Molto fotogenico
Megame Bridge. Foto di Walk of Japan
Giorno 4 (facoltativo): Isola abbandonata, terme vulcaniche o parco a tema?
Hashima (Gunkanjima) Salpa per l’isola di Hashima, la "Battleship Island". Questa città fantasma, che un tempo ospitava una delle miniere di carbone più densamente popolate del mondo, offre un’affascinante testimonianza dell’industrializzazione giapponese. C’è inoltre una curiosità cinematografica: in quest’isola sono state girate alcune scene del bond movie Skyfall con Daniel Craig, Javier Bardem e Judie Dench.
Unzen Onsen Se preferisci rilassarti, Unzen Onsen è il luogo ideale. Le sorgenti termali, circondate da paesaggi vulcanici, sono perfette per concludere il viaggio con un bagno rigenerante. La zona è parecchio distante da Nagasaki e conviene dedicare una o due notti all’esplorazione di quest’area della prefettura.
Huis Ten Bosch Un parco a tema situato a Sasebo, vicino a Nagasaki, ispirato all'architettura e alla cultura olandese. Il parco ricrea un villaggio olandese con canali, mulini a vento, giardini di tulipani e repliche di edifici storici, tra cui il palazzo Huis Ten Bosch dell'Aia, nei Paesi Bassi.
Dejima Port. Foto di Walk of Japan
Nagasaki: Un Viaggio tra Luce e Ombra per la Pace
Ōura Cathedral. Foto di Walk of Japan
Nagasaki è una città di contrasti: distruzione e rinascita, tradizione e apertura, dolore e celebrazione. Con questo itinerario, potrai immergerti completamente nell’anima della città, scoprendo come ha saputo trasformare le sue ferite in simboli di speranza e dialogo. La presenza della cultura e del folklore cristiani rende la resurrezione di Nagasaki ancora più poetica e significativa. La prova tangibile che l’unione e la collaborazione tra popoli e Paesi, la diplomazia e delicati compromessi, portino a prosperità e pace, pace di cui oggi come non mai abbiamo un estremo bisogno.
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