Radiazioni nucleari in Giappone: è sicuro andare a Hiroshima, Nagasaki e Fukushima?
Purtroppo quando si pensa al Giappone, vengono subito in mente terribili eventi della nostra storia recente: dai bombardamenti atomici della seconda guerra mondiale, al disastro di Fukushima del 2011 in seguito al terribile terremoto che provocò la morte di circa 20000 persone. Il termine "radiazioni nucleari" evoca spesso paura, un'emozione profondamente radicata anche qui in Europa dopo l'incidente di Chernobyl nel 1986. Questi eventi hanno mostrato al mondo le devastanti conseguenze delle radiazioni, alimentando dubbi e timori sulla sicurezza dei luoghi contaminati. Oggi, Hiroshima, Nagasaki e Fukushima sono tra le destinazioni giapponesi più discusse in termini di sicurezza per i visitatori. Ma oggi, sono luoghi sicuri? Analizziamo caso per caso.
Hiroshima e Nagasaki: la resilienza di due città simbolo
Danni iniziali e conseguenze immediate
Hiroshima e Nagasaki furono distrutte da due bombe atomiche nel 1945. Oltre all'enorme devastazione materiale, le esplosioni causarono un'intensa emissione di radiazioni ionizzanti che colpirono direttamente la popolazione. Gli effetti immediati inclusero ustioni gravi, malattie da radiazione e morti che continuarono per mesi. Le piogge nere immediate dopo le esplosioni, causate dalla vaporizzazione, trasportarono materiale radioattivo sul suolo e sui superstiti. Decenni dopo, il tasso di tumori e leucemie risultò elevato nelle popolazioni esposte.
La situazione oggi
Oggi, sia Hiroshima che Nagasaki sono città moderne e completamente sicure per i visitatori. Le radiazioni rilasciate dalle bombe atomiche furono intense ma localizzate e hanno avuto una rapida diminuzione grazie al decadimento radioattivo naturale. Oggi, i livelli di radiazione sono paragonabili al fondo naturale presente in qualunque parte del mondo (circa 0,1-0,2 µSv/h).
La scienza conferma che visitare queste città non comporta alcun rischio per la salute. Luoghi come il Parco della Pace di Hiroshima o il Museo della Bombardamento Atomico di Nagasaki offrono un'importante lezione di storia senza pericoli per i turisti. I due musei sono tappe imprescindibili per un vero viaggio profondo del Giappone che non sia solo una vacanza ricreativa. Importante infatti è conoscere da vicino un passato buio che si spera possa fungere da monito per mantenere rapporti diplomatici e di pace in futuro. Il museo della bomba di Nagasaki è particolarmente attivo nella promozione della pace e del disarmo nucleare delle grandi potenze mondiali.
Fukushima: un disastro nucleare e la lunga strada verso la normalità
Danni iniziali e conseguenze immediate
L'incidente del 2011 alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, causato da un terremoto e un conseguente tsunami, ha rilasciato grandi quantità di materiale radioattivo nell'ambiente. Le aree più colpite sono state evacuate e i livelli di radiazione hanno raggiunto valori estremamente pericolosi, superiori a 100 µSv/h in alcune zone come Namie e Okuma, ancora oggi parzialmente chiuse.
La situazione oggi
Grazie a massicci interventi di decontaminazione, molte aree di Fukushima sono ora sicure. Secondo i dati riportati dalla mappa Japan Radiation Map e le analisi di enti come l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA), la maggior parte delle aree accessibili ai visitatori presenta livelli di radiazione ben al di sotto dei limiti considerati sicuri per l'uomo (1 µSv/h per esposizione prolungata). Alcuni esempi:
Fukushima City: Livelli di radiazione simili al fondo naturale (circa 0,2-0,4 µSv/h).
Namie Town: Parte dell'area è stata riaperta al pubblico, con livelli inferiori a 0,8 µSv/h.
Tuttavia, alcune aree come la zona di esclusione intorno alla centrale nucleare restano chiuse e presentano livelli di radiazione ancora pericolosi (superiori a 20 µSv/h). Queste zone non sono accessibili al pubblico e non è consigliabile avvicinarsi.
Dati e limiti di sicurezza
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre agenzie internazionali stabiliscono che un'esposizione a radiazioni fino a 1 mSv/anno (pari a circa 0,1 µSv/h) è considerata sicura per la popolazione generale. Ecco un riepilogo dei livelli di radiazione nei luoghi menzionati:
Hiroshima e Nagasaki: < 0,04 µSv/h (completamente sicuro).
Fukushima (aree aperte al pubblico): generalmente < 1 µSv/h, con alcune aree decontaminate che raggiungono 0,8-0,5 µSv/h.
Fukushima (zona di esclusione): > 20 µSv/h (non sicura e inaccessibile) come alcune aree delle cittadine di Namie e Okuma, che sconsiglio di visitare in ogni caso.
Conclusione: dove è sicuro andare?
Hiroshima e Nagasaki sono completamente sicure e offrono un'importante esperienza culturale e storica. Soprattutto Nagasaki è una città ricchissima di storia, cultura e paesaggi e vale assolutamente spingersi fino a Sud nel Kyushu.
Fukushima è in gran parte sicura nelle aree riaperte, ma è fondamentale consultare mappe e informazioni aggiornate come quella fornita dal sito Japan Radiation Map per evitare le zone con livelli elevati: consultabile qui.
Greenpeace ha messo in discussione il piano di decontaminazione del governo giapponese, sostenendo che i loro obiettivi sono troppo ottimistici stando a recenti misurazioni. La situazione, toccando la politica, è spesso controversa e poco dibattuta per via del tabù circa gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.
In ogni caso, la zona Nord del Giappone e la prefettura di Fukushima, sono largamente sicure ma per eccesso di precauzione, eviterei le zone sopracitate e quelle costiere per concentrarmi su siti sicuri come Ouchi-juku e lago Inawashiro o altre bellezze dell’area per poi spostarmi direttamente più su a Miyagi e Iwate.
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