L'Obesità in Giappone: Una riflessione
Si sa che il Giappone è noto per avere uno dei tassi di obesità più bassi tra i paesi sviluppati, con circa il 4,3% della popolazione obesa, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo dato è sorprendentemente inferiore rispetto a paesi occidentali come gli Stati Uniti, dove il tasso di obesità supera il 40%. Tuttavia, nonostante la relativa rarità del fenomeno, l'obesità in Giappone sta diventando un tema di crescente preoccupazione.
Non esageriamo coi cioccolatini! Foto su licenza Pixabay
Una Visione Storica dell'Obesità in Giappone
Nella cultura tradizionale, un corpo snello era associato a disciplina e salute, mentre il sovrappeso poteva essere visto come un segno di eccessi e mancanza di autocontrollo. Tuttavia, nelle epoche passate, quando la malnutrizione era più diffusa, un fisico robusto poteva anche essere simbolo di prosperità e benessere, come accadeva nelle società europee.
Durante il periodo Edo (1603-1868), l'alimentazione giapponese era prevalentemente basata su riso, verdure e pesce, con pochissimi grassi e proteine animali (ancora oggi meno diffusi rispetto al ruolo principale che ricoprono nella nostra dieta in Italia). Questo contribuiva a mantenere la popolazione magra ma, con la modernizzazione del paese e l’introduzione della dieta occidentale nel periodo Meiji (1868-1912), il consumo di carne e latticini aumentò. Nonostante questo, i giapponesi continuarono a mantenere una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo. Se hai avuto modo di viaggiare in Giappone, avrai già notato quanto si cammina nonostante una diffusione capillare del trasporto pubblico.
L'Obesità nel Giappone Moderno
Oggi, la percezione dell'obesità in Giappone rimane fortemente negativa. Il concetto di "metabo law", introdotto nel 2008, è un esempio dell’approccio giapponese al problema del peso. Questa legge impone alle aziende di monitorare la circonferenza addominale dei dipendenti sopra i 40 anni per prevenire problemi di salute legati all'obesità, descritta in un questa legge come “sindrome metabolica” composta da più fattori (trigliceridi, colesterolo, massa grassa, patologie cardiovascolari etc..). I dipendenti che superano questa circonferenza, vengono coinvolti in una serie di protocolli di prevenzione e cura.
Inoltre, la pressione sociale gioca un ruolo significativo. Il peso corporeo è strettamente legato all'immagine personale e professionale: essere in forma è considerato un segno di disciplina e successo, valori estremamente importanti nella cultura giapponese. Questo porta molte persone a seguire diete rigorose o ad adottare stili di vita attivi, per conformarsi agli standard sociali. Detto questo, una persona in sovrappeso o addirittura obesa, raramente subirà un giudizio esplicito e offensivo in società e può tranquillamente prendere parte alle attività di gruppo in società come festival tradizionali, onsen e cerimonie varie. Il rispetto degli altri in questo Paese è di vitale importanza e la lotta all’obesità parte da una reale preoccupazione per la salute pubblica e l’efficientamento del sistema sanitario e produttivo nazionale.
Sumo: non solo grassezza! Agilità, disciplina e allenamento sono alla base di questo sport nazionale che gode di grandissima riverenza. Foto su licenza Unsplash
Il Sumo: Un'Eccezione alla Regola?
L'unico ambito in cui l'obesità è accettata e persino ricercata è quello del sumo. I lottatori di sumo, noti come "rikishi", devono aumentare drasticamente il loro peso per ottenere un vantaggio nei combattimenti. A tal fine, seguono diete ipercaloriche a base di "chanko nabe", uno stufato ricco di carne, pesce, tofu e verdure, accompagnato da grandi quantità di riso.
Tuttavia, nonostante la loro stazza, i lottatori di sumo seguono programmi di allenamento estremamente intensi, che li mantengono in una condizione fisica sorprendentemente agile e muscolosa. Il problema emerge dopo il ritiro dall’attività agonistica, quando molti ex rikishi sviluppano problemi di salute legati all'obesità, come diabete e malattie cardiovascolari, a causa dell'improvvisa riduzione dell’attività fisica senza un cambiamento proporzionato nella dieta. Inoltre, va ricordato che un aumento della massa grassa è comunque nocivo alla salute, indipendentemente dalla quantità di attività fisica e tonicità muscolare.
Gli Alimenti Calorici nel Paese della Magrezza
Nonostante la generale magrezza della popolazione e la diffusione di una dieta molto sana, il Giappone non è privo di cibi ad alto contenuto calorico che possono contribuire all'obesità. Tra i più popolari vi sono:
Ramen: Spesso servito con brodo ricco di grassi e condito con pancetta di maiale, uova e olio aromatico. Piatto di origine cinese, estremamente condito e calorico. Da consumare con moderazione. Se vuoi evitare di esagerare con le calorie mentre ti trovi in Giappone, prova piatti di Udon e Soba, spesso più delicati e meno calorici.
Katsu Curry: Un piatto composto da riso al curry accompagnato da cotoletta di maiale fritta. La frittura unita alla salsa curry, non è la combinazione più salutare e dietetica della cucina giapponese.
Okonomiyaki: Una sorta di pancake salato con cavolo, carne o frutti di mare, ricoperto di maionese e salsa dolce. La cottura alla piastra ne esalta il sapore intenso. Piatto decisamente calorico e ricco, non per tutti i palati. Tipico nelle zone di Osaka e Hyogo.
Tempura, Kushikatsu e altre fritture: In Giappone sono molto diffuse le fritture. Se qualche piccolo gambero fritto ogni tanto non è un problema, la diffusione di ristoranti specializzati in sole fritture rende possibile abbuffarsi di solo cibo fritto per un intero pasto. Recati in questi luoghi con moderazione e prediligi ingredienti come verdura e pesce rispetto a formaggi e carni.
Melon Pan e altri dolci: Pane dolce zuccherato con una crosta croccante, spesso riempito con panna o cioccolato…Glicemia portami via!
Anche la cucina giapponese offre piccoli vizi per la gola! Foto su licenza Unsplash
Sebbene questi piatti siano molto apprezzati, vengono generalmente consumati con moderazione all'interno di una dieta ricca di alimenti salutari tipici della cucina orientale. È proprio questo equilibrio che ha permesso al Giappone di mantenere bassi tassi di obesità rispetto al resto del mondo.
In sintesi, l'obesità in Giappone è un fenomeno meno diffuso rispetto ai paesi occidentali, grazie a fattori culturali, sociali e alimentari. Tuttavia, le influenze della dieta moderna e le abitudini sempre più sedentarie potrebbero portare a un cambiamento in futuro, rendendo necessaria una maggiore consapevolezza sulla prevenzione dell’obesità anche in questa nazione tradizionalmente magra. Inoltre si sa, lo spazio è risicato in questo Paese e molte situazioni possono risultare poco accessibili non solo alle persone obese, ma a tutte quelle persone “fuori misura”. Insomma, per certi aspetti il Giappone non è propriamente un paese per giganti!
Ma ci tengo a precisare che, nonostante una lotta esplicita e condivisa all’obesità e un certo culto del benessere, in Giappone non è presente né un movimento body positive né una reale forma di bullismo e discriminazione verso la grassezza. Anche qui, c’è un forte equilibrio tra diversi aspetti della cultura giapponese: da un lato il culto del bello e del benessere e dall’altro un’estrema forma di cortesia e rispetto di tutti, sicuramente influenze dei pensieri taoisti, buddisti e zen.
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