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Kanpai: Storia della Birra Giapponese

La birra giapponese si distingue a livello internazionale per la sua qualità, il gusto secco (extra dry) e l’attenzione ai dettagli nella produzione come la qualità dell’acqua usata. In questo articolo, esploreremo i principali marchi di birra giapponesi – Asahi, Sapporo, Kirin Ichiban e Suntory Premium Malts – oltre a scoprire altri produttori locali e pregiati. Analizzeremo la storia, i metodi di produzione, le varietà introdotte negli anni e le caratteristiche uniche di ciascun marchio.

Foto su licenza Unplash

1. Asahi Breweries

Fondazione e storia: Fondata nel 1889 a Osaka, Asahi Breweries è uno dei marchi di birra più noti al mondo. Il loro prodotto di punta, l’Asahi Super Dry, è stato lanciato nel 1987 ed è diventato sinonimo di birra secca e rinfrescante.

Tecniche di produzione: Asahi utilizza acqua pura proveniente da fonti naturali giapponesi, garantendo un sapore fresco e pulito. La ricetta dell’Asahi Super Dry prevede l’uso di malto d’orzo di alta qualità, luppolo selezionato e una fermentazione a bassa temperatura che conferisce alla birra il caratteristico gusto asciutto (“dry”). Una birra piacevole, per ogni occasione che non sovrasta nessun cibo e risulta rinfrescante e dissetante, piacevolmente amara.

Varietà: Oltre alla Super Dry, Asahi offre birre come Asahi Black (una birra scura), Asahi Gold e alcune birre artigianali lanciate negli ultimi anni per intercettare la crescente domanda di prodotti craft e tinte più dolci.

Sede principale: La sede è a Tokyo, con birrifici sparsi in tutto il Giappone.

Foto di https://www.asahisuperdry.com/it-it/our-story/

2. Sapporo Breweries

Fondazione e storia: Sapporo è il più antico marchio di birra giapponese, fondato nel 1876 a Sapporo, Hokkaido. Fu avviato da Seibei Nakagawa, un maestro birraio che si era formato in Germania, una delle patrie indiscusse della birra.

Tecniche di produzione: Sapporo pone grande enfasi sull’uso di ingredienti locali, inclusa l’acqua pura di Hokkaido. La birra viene prodotta seguendo il metodo tedesco di fermentazione a bassa temperatura, che dona un gusto morbido e bilanciato.

Varietà: La Sapporo Premium Beer è una delle birre più popolari, caratterizzata da un gusto pieno e leggermente amarognolo. Altre varietà includono la Yebisu Beer, una birra premium, e diverse edizioni stagionali. La Akaboshi (Red Star) è una versione particolarmente pregiata e più burrosa e ambrata, senza però essere troppo dolce. Leggenda vuole, che gli izakaya che la servono siano i migliori!

Sede principale: La sede attuale si trova a Tokyo, ma il birrificio storico di Sapporo è diventato un museo.

Museo di Sapporo Breweries. Foto di https://www.sapporobeer.jp/english/brewery/s_museum/

3. Kirin Brewery

Fondazione e storia: Kirin Brewery ha radici che risalgono al 1885, quando fu fondata a Yokohama.

Tecniche di produzione: Kirin utilizza una tecnica unica chiamata “First Press” (Ichiban Shibori), che estrae il mosto dalla prima spremitura del malto, conferendo alla birra un gusto più ricco e puro.

Varietà: Kirin Ichiban è il prodotto di punta, con il suo gusto morbido e leggero. Estremamente secco e spumoso, si beve con facilità, troppa facilità! Altre varietà includono Kirin Lager, Kirin Stout e diverse birre craft lanciate negli ultimi anni, come la Kirin Grand Kirin.

Sede principale: La sede è a Tokyo, ma i birrifici sono distribuiti in tutto il Giappone.

Foto su licenza Unsplash

4. Suntory Beer

Fondazione e storia: Conosciuta principalmente per il whisky, Suntory è entrata nel mercato della birra negli anni ‘60. Il marchio Premium Malts è stato lanciato nel 2003, diventando una delle birre premium più apprezzate.

Tecniche di produzione: Suntory utilizza acqua pura delle Alpi giapponesi e malti selezionati. La fermentazione segue metodi tradizionali tedeschi, con un’attenzione particolare alla creazione di un gusto ricco e aromatico.

Varietà: La Suntory Premium Malts si distingue per il suo aroma floreale e la schiuma cremosa e un gusto meno secco rispetto ad Asahi e Kirin Ichiban. Suntory produce anche birre stagionali e birre leggere, come la Tokyo Craft.

Sede principale: La sede centrale si trova a Osaka.

Foto di https://x.com/SuntoryGlobal

5. Altri marchi emergenti e birrifici artigianali

Negli ultimi anni, i birrifici artigianali hanno avuto una crescita significativa in Giappone. Ecco alcuni nomi da tenere d’occhio:

  • Hitachino Nest Beer (Kiuchi Brewery): Fondata nel 1823 come produttore di sake, Kiuchi Brewery ha iniziato a produrre birra artigianale negli anni ‘90. La loro Hitachino Nest Beer offre varietà innovative come la White Ale e la Red Rice Ale.

  • Coedo Brewery: Situato a Kawagoe, vicino Tokyo, Coedo è noto per l’uso di ingredienti locali, come le patate dolci, e per il design elegante delle sue bottiglie. Le birre più famose includono la Coedo Shiro (una birra di frumento) e la Coedo Beniaka (a base di patata dolce).

  • Yo-Ho Brewing Company: Con sede a Nagano, Yo-Ho è famoso per birre creative come Yona Yona Ale e Tokyo Black Porter.

  • Baird Beer: Un birrificio artigianale situato a Shizuoka, che si distingue per birre non pastorizzate e prodotte in piccoli lotti.

L’acqua: un ingrediente fondamentale

Come abbiamo visto in un articolo precedente, l’acqua gioca un ruolo cruciale nella produzione di birra giapponese. Molti birrifici sfruttano fonti locali di acqua pura, come quelle di Hokkaido, le Alpi giapponesi o altre regioni montane. Questa attenzione garantisce una base di alta qualità, influenzando positivamente il gusto della birra giapponese.

Provale tutte!

Quando sarai in Giappone, goditi tutte le birre nazionali con gusto visto che le bottiglie e lattine che troviamo in Italia, sono prodotte in Europa su licenza. Queste birre, seppur seguendo i metodi produttivi delle aziende giapponesi, non possono competere per qualità e gusto proprio per via dell’acqua differente che viene usata nella produzione. Bevi sempre responsabilmente ma non sarò certo io a negare che una sbronza in un bell’izakaya sia un’esperienza unica e divertente!


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