Le Tre Arti Classiche di Raffinatezza Giapponesi: Ikebana, Chado e Kodo
Tutti siamo ammaliati dall’incessante eleganza del Giappone, il suo minimalismo e profondo rispetto per la natura. Tra le molte espressioni di questa sensibilità spiccano tre arti tradizionali, considerate pilastri della raffinatezza giapponese: l’Ikebana (arte della disposizione dei fiori), il Chado (cerimonia del tè) e il Kodo (via dell'incenso). Queste discipline, radicate in secoli di storia, rappresentano non solo pratiche estetiche, ma anche percorsi spirituali e meditativi che oggi trovano ancora applicazione nella vita moderna. In questo articolo esploreremo la loro origine, la diffusione e il modo in cui possono arricchire la quotidianità contemporanea, anche qui in occidente.
1. Ikebana: L’Arte della Vita nei Fiori
Origine e Filosofia
L’Ikebana nasce nel VI secolo con l’introduzione del Buddismo in Giappone, come pratica votiva per offrire fiori sugli altari. Nel tempo, questa tradizione si evolve in un’arte raffinata grazie alle scuole come la Ikenobo, fondata nel XV secolo. L’Ikebana non si limita a essere una semplice decorazione floreale; è un dialogo tra natura e uomo, in cui la disposizione dei fiori simboleggia equilibrio e armonia.
Pratica e Benefici
Praticare l’Ikebana richiede calma e concentrazione. Si utilizzano rami, foglie, fiori e vasi per creare composizioni che rispettino lo spazio vuoto e i contrasti. Ad esempio, un ramo di pruno piegato può rappresentare la resilienza, mentre un bocciolo suggerisce il potenziale nascosto. Cerca di leggere nella natura le emozioni della vita quotidiana e riproporle con le tue creazioni.
Aiuta a sviluppare tranquillità, concentrazione e serenità nell’ammirazione del bello, affinare il senso estetico e trovare un momento di introspezione lontano dallo stress quotidiano. Le composizioni ikebana raramente durano più di una settimana, questo aiuta a osservare il passaggio del tempo e i suoi effetti nel mondo circostante e assaporare i ritmi della natura. Avere almeno una stanza in stile minimalista nella propria abitazione, decorata con una composizione ikebana, sicuramente aiuta a convergere l’attenzione su quel preciso punto focale e ammirarne la bellezza in modo pieno e consapevole. Questa è una delle caratteristiche della stanza del tè.
Come iniziare?
Acquista un vaso tradizionale e un kenzan (supporto per fiori). Il vaso è parte stessa della creazione ikebana, divertiti nel riuso di vecchi contenitori in vetro o ceramica per esaltarne la bellezza in un contesto diverso. A tal proposito ci sono diverse forme che possono essere usate e hanno valore sia estetico che funzionale: vasi bassi e larghi sono ideali per ancorare alla base le composizioni, spesso spinose che si sviluppano in orizzontale. Quelli alti e stretti invece sono ideali per forme verticali o diagonali. Ricorda che la simmetria raramente è ricercataa nell’arte giapponese, ricrea l’armonia “disordinata” della natura ma con un occhio artistico.
Inizia con una composizione base: un ramo lungo, un fiore principale e un elemento di supporto. Anche foglie, pigne e rami di sempre verdi possono essere utilizzati per rappresentare tutte le stagioni.
Osserva il tuo lavoro e pensa al messaggio che vuoi trasmettere.
Ikebana oggi
Nonostante la modernizzazione, l’Ikebana è praticata da milioni di persone e insegnata in scuole d’arte tradizionali. Anche le aziende giapponesi lo integrano come attività di team-building per stimolare creatività e collaborazione. L’ente ufficiale di Ikebana è la Sogetsu School di Tokyo, a questo link si possono fare acquisti interessanti, inclusi libri educativi: sogetsu shop
2. Chado: La Cerimonia del Tè
Origine e Filosofia
Il Chado, o "via del tè", ha le sue radici nel IX secolo con l’introduzione del tè dalla Cina. Nel XVI secolo, grazie al maestro Sen no Rikyū, si trasforma in una pratica rituale basata sui principi di armonia (wa), rispetto (kei), purezza (sei) e tranquillità (jaku). Ogni gesto nella cerimonia è codificato e ha un significato profondo.
Pratica e Benefici
La cerimonia del tè è un rituale meditativo che coinvolge la preparazione e la condivisione del tè matcha. Gli utensili (come la ciotola chawan) e l’ambiente sono parte integrante dell’esperienza.
Benefici: Promuove la calma interiore, il rispetto per gli altri e la gratitudine per il momento presente. Un rito laico di concentrazione e allontanamento dei pensieri negativi e stressanti.
Come iniziare?
Procurati del tè matcha di qualità e una frusta di bambù (chasen).
Sperimenta una preparazione semplice a casa: setaccia il matcha, aggiungi acqua calda e mescola con movimenti lenti e circolari.
Concentrati sul movimento e sull’atmosfera, lasciando fuori i pensieri distrattivi.
Consiglio: il matcha è un tè da cerimonia, raramente usato per il consumo quotidiano per via del suo costo e del suo gusto estremamente amaro e intenso. Prova dunque una cerimonia del tè più sobria e moderna con del semplice tè in foglie come un ottimo Sencha o un Bancha di qualità superiore per iniziare ad avvicinarti al sapore del tè e apprezzarne i benefici. Ricorda che la temperatura dell’acqua non deve mai essere bollente, in base alla foglia selezionata infatti la temperatura di infusione varia dai 65 agli 80 gradi. Il tè verde è una bevande delicata e raffinata e non subisce il processo di fermentazione del classico tè nero inglese al quale siamo abituati. Dame Maggie Smith non approverebbe ma il mondo è bello perché vario!
Chado oggi
Oggi il Chado è ancora praticato in sale da tè tradizionali e in eventi culturali, ma è anche accessibile a chiunque voglia avvicinarsi alla cultura giapponese. Persino le moderne caffetterie in Giappone stanno riscoprendo l’uso del matcha come elemento di connessione con la tradizione. Una bella esperienza che puoi fare in Giappone sicuramente è quella di recarti in sale da tè tradizionali, molto diffuse nei quartieri storici (come a Kyoto e Kanazawa) o nei giardini tradizionali e templi che offrono tale servizio.
3. Kodo: La Via dell’Incenso
Origine e Filosofia
Il Kodo ha origini antichissime, legate al Buddismo e all’uso dell’incenso nei templi. Nel periodo Heian (794-1185), l’incenso diventa un’arte associata alla nobiltà. L’esperienza olfattiva del Kodo non riguarda solo il profumo, ma anche il significato simbolico e spirituale di ogni fragranza.
Pratica e Benefici
Nel Kodo, i partecipanti "ascoltano" l’incenso piuttosto che semplicemente annusarlo. Esistono giochi tradizionali come il Genji-ko, dove si devono identificare fragranze ispirate ai capitoli del Genji Monogatari, racconto importantissimo considerato il primo romanzo della letteratura mondiale scritto attorno all’anno 1000 da Murasaki Shikibu, scrittrice e poeta di corte durante il periodo Heian.
Rafforza la concentrazione, sviluppa un senso di gratitudine verso la natura e stimola la memoria e l’immaginazione. Associare emozioni e ricordi a odori e profumi è un modo per espandere i modi in cui decifriamo i ricordi e la realtà che ci circonda, sviluppare questa abilità non è scontato e immediato, soprattutto oggi che viviamo in un mondo estremamente visivo popolato da contenuti mutlimediali sui social media.
Come iniziare?
Acquista incensi di qualità come il legno di sandalo o agarwood.
Crea un’atmosfera tranquilla e brucia l’incenso lentamente, prestando attenzione ai cambiamenti nel profumo.
Prova a immaginare scenari o emozioni evocati dalla fragranza.
Non intasare la tua abitazione di profumi e non ricoprire il tuo bucato di ammorbidente profumato. Seleziona con cura le fragranze e gli odori ai quali esporti in modo consapevole e minimale. Anche i profumi da indossare (quasi mai usati in Giappone), vanno usati con parsimonia ed eleganza.
Ricorda di areare sempre la casa, gli incensi solitamente si accendono in templi all’aperto o in stanze areate, non tenerlo accesso in casa con le finestre chiuse, il fumo prodotto è comunque il risultato di una combustione e può essere irritante per le mucose e gli occhi.
Non limitarti all’uso dell’icenso: Kodo, Ikebana e Chado sono arti interconnesse pertanto allenati a distinguere ed apprezzare gli odori dei fiori, del tè e di ogni fragranza che ti circonda.
Kodo oggi
Sebbene meno praticato rispetto a Ikebana e Chado, il Kodo ha conosciuto una rinascita grazie a eventi culturali e workshop organizzati da maestri di incenso. Inoltre, l’uso di fragranze naturali sta guadagnando popolarità nella cura personale e nel design di interni o nel lancio di prodotti da parte di brand e celebrità che fanno del loro profumo una caratteristica distintiva ed evocativa. Un modo semplice per avvicinarsi a questa arte è tramite l’uso di oli essenziali e diffusori di essenza, sicuramente più salutari rispetto alla combustione di incenso e facilmente reperibili presso la catena giapponese Muji
Nota bene: Naturale non sempre vuol dire sano e privo di rischi. Sconsiglio l’uso cutaneo di profumi, fragranze e oli essenziali. Queste sostanze sono molto suscettibili all’ossidazioni e sono tutte potenziali allergeni topici e possono creare problemi e irritazioni alla pelle. Per prodotti di cura personale e skincare, preferisco usare formulazioni senza profumi o fragranze, sia sintetiche che naturali.
Conclusione: Raffinatezza e Modernità
Ikebana, Chado e Kodo sono molto più che arti tradizionali: sono pratiche che insegnano a rallentare, a vivere il presente e a connettersi con la natura, tutte capacità preziose soprattutto quando si è in viaggio e si vuole godere appieno dei 10-15 giorni di vacanza che ogni tanto ci possiamo concedere. Oggi, queste discipline possono essere integrate nella vita quotidiana per contrastare lo stress e ritrovare un senso di equilibrio e pace rispetto alla frenesia della solita routine. Che si tratti di creare una composizione floreale, preparare una tazza di tè o apprezzare i profumi, queste arti ci invitano a esplorare la bellezza nel semplice e nel profondo.
Iniziare è facile: bastano curiosità, rispetto e la voglia di immergersi in un mondo dove ogni gesto ha un significato. E forse, proprio lì, scopriremo una parte di noi che abbiamo dimenticato.
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