Walk Of Japan

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Agli Italiani non piace il cibo giapponese? Come avere le giuste aspettative ed evitare la costipazione. Guida ai piatti strategici

Il Giappone è famoso in tutto il mondo per la sua cucina unica, raffinata e ricca di tradizioni. Tuttavia, molti turisti italiani e occidentali, quando visitano il Paese del Sol Levante, si trovano spiazzati di fronte ai sapori e agli ingredienti tipici della cucina giapponese e spesso si fermano a soluzioni di comodo come street food e junk food, ormai popolari sui social come i Takoyaki, il Ramen, gli Onigiri, la Tonkatsu e il Kushikatsu. Ci sono diversi fattori che possono contribuire a un'esperienza culinaria meno piacevole dal momento che noi siamo abituati a una dieta molto diversa, ricca di carne e formaggi e soprattutto di pane… tutti alimenti molto sazianti, molto più rari nella cucina giapponese. Di seguito un elenco delle principali differenze da tenere in considerazione prima di affrontare un viaggio in Giappone.

Colazione tradizionale giapponese a base di pesce, uovo, tofu, verdure, riso, zuppa di miso e tè verde. Foto di Walk of Japan

La scarsità di carne e il predominio del pesce

Una delle prime differenze che saltano all'occhio per un italiano è la quantità e il tipo di carne presente nella cucina giapponese. Mentre in Italia si fa largo uso di bistecche, salumi e arrosti, in Giappone la carne, soprattutto quella di manzo, è più rara e costosa. Le porzioni di carne sono spesso ridotte, e sebbene il maiale e il pollo siano più comuni, non vengono serviti nelle stesse quantità abbondanti a cui molti italiani sono abituati e sul quale fanno affidamento per placare la fame.

Inoltre, il pesce gioca un ruolo predominante nella dieta giapponese, soprattutto crudo sotto forma di sashimi o sushi ed è spesso la base per la preparazione di zuppe e brodi. Questo può risultare un po' difficile da apprezzare per chi non è abituato a mangiare pesce crudo o a farlo così spesso come chi magari abita nell’entroterra o vicino alle Alpi italiane.

Il sapore umami e la differenza con i gusti occidentali

Un altro fattore che può non essere apprezzato è il sapore umami, caratteristico di molti piatti giapponesi. Mentre gli italiani sono più abituati ai sapori salati, dolci o acidi, l'umami è un gusto complesso, spesso descritto come “saporito” o “profondo”, che può risultare insolito o troppo intenso per chi non lo conosce. Elementi come la salsa di soia, il miso e il dashi, utilizzati abbondantemente nella cucina giapponese, sono ricchi di umami e possono non incontrare immediatamente il palato occidentale. Anche alcuni ingredienti della cucina italiana sono però ricchi in umami come il parmigiano, i funghi, il tartufo i brodi e salse fatte con pomodori maturi.

Differenze di consistenza e temperature: il delicato equilibrio della cucina giapponese

Un'altra differenza che può risultare sorprendente è la preferenza giapponese per consistenze morbide e sapori delicati. Molti piatti vengono serviti freddi o crudi, e raramente si trovano alimenti croccanti o friabili se non nelle fritture. Questo aspetto della cucina giapponese può richiedere un po' di adattamento, ma una volta accettato, si aprirà un mondo di sapori nuovi.

Sashimi assortito. Foto di Walk of Japan

La mancanza di bar all’italiana o alla francese

Cappuccino e brioche? Non è certamente impossibile fare una colazione dolce in Giappone, anzi, la pasticceria qua è estremamente sviluppata e segue le eccellenti basi di quella francese. Tuttavia, i classici bar all’italiana che aprono all’alba dove ci si ferma per un cornetto e un caffè al bancone, di fatto non esistono. Diffusi sono però i cafè di stampo internazionale dove sedersi per consumare bevande calde, dolci e piccoli pasti salati. Spesso però questi cafè aprono a metà mattinata se non addirittura alle 11:00, insomma più un brunch che una colazione.

Soprattutto nelle città e nei villaggi più piccoli, è facile dunque ritrovarsi alle 7:30 o 8:00 del mattino, già pronti per una giornata di avventure, ma con la difficoltà di reperire una colazione familiare se non rifornendosi ai soliti konbini di caffè nero americano e dolci da forno come melonpan e toast alla francese con il brurro. Se a ciò si unisce il fatto che è maleducazione mangiare camminando per strada e raramente vedrete qualcuno farlo, si può finire a perdere molto tempo semplicemente girando per trovare qualcosa da mangiare di prima mattina. A tal proposito, consiglio laddove possibile, di prenotare hotel e ryokan che offrono una buona colazione tradizionale giapponese o, se si preferisce, una colazione intercontinentale per non sperimentare troppo.

Colazione giapponese con pesce e alghe mucillaginose. Foto di Walk of Japan

La costipazione: un problema comune tra i turisti

Un altro problema che molti turisti italiani segnalano durante i loro viaggi in Giappone è la costipazione. Questo può essere causato da una dieta povera di fibre, composta principalmente da onigiri (polpette di riso), tonkatsu, sashimi e ramen, acquistati spesso nei konbini (minimarket aperti 24 ore su 24) o nelle catene economiche.

Sebbene la cucina giapponese tradizionale sia ricca di verdure, spesso è difficile riconoscere i piatti che le contengono, come tsukemono (verdure in salamoia), ohitashi (spinaci al vapore) o kinpira (verdure saltate). Certamente non sono i piatti a base di verdure a spopolare sui social dunque sono meno noti a livello internazionale ed è facile dimenticarsi di ordinarli quando si è al ristorante. Questo porta a una dieta sbilanciata, carente di fibre, con conseguente disagio intestinale. Ricordati di ordinare sempre delle verdure assieme alle pietanze principali a base di cereali e proteine, anche nei pratici konbini e supermercati troverai porzioni di verdura fresca, cotta o cruda, per la tua razione quotidiana!

Tsukemono di verdure di Kyoto. Foto di Walk of Japan

Come affrontare i pasti in Giappone

Per godere appieno della cucina giapponese e avere le giuste aspettative, è importante sapere alcune cose fondamentali prima di partire. La carne di manzo, come già detto, è costosa e rara. Tuttavia, il maiale e il pollo sono più diffusi, sebbene vengano serviti in porzioni più piccole rispetto a quelle occidentali. Il grosso dell'apporto proteico in Giappone proviene da pesce, uova e prodotti a base di soia come il tofu che dovrai abituarti ad apprezzare per la sua semplicità, freschezza e morbidezza. Ti assicuro che non ha nulla a che fare rispetto alla segatura venduta nei supermercati italiani.

Tofu fresco artigianale di Tousuiro Gion, Kyoto. Foto di Walk of Japan

Il pasto giapponese tipico

Un pasto giapponese tradizionale è composto da piccole porzioni di diversi piatti. La base di quasi ogni pasto è una ciotola di riso e una zuppa di miso, accompagnate da vari piatti secondari come pesce grigliato, verdure, e tsukemono. Le porzioni, pur essendo piccole, sono numerose e offrono un equilibrio di sapori e consistenze. Molti ristoranti offrono i cosiddetti “teishoku” ossia dei menù completi a prezzo conveniente, sono dei veri e propri set che comprendono il piatto principale (sushi, ramen, udon ecc…) e una serie di piatti di contorno come miso, verdure, riso, gyoza ecc… per garantire un pasto completo. I teishoku son preparati secondo regole tradizionali e comprendono sempre una zuppa e due portate come pesce o carne. Usa Google Traduttore e cerca queste proposte per garantirti un’esperienza bilanciata e appagante.

Un'altra particolarità della ristorazione in Giappone è la specializzazione. Molti ristoranti sono dedicati a un singolo piatto, come ramen, soba o yakitori (spiedini di pollo). Questo significa che per provare diversi sapori e ottenere un pasto bilanciato, è consigliabile fare diverse tappe in vari ristoranti, piuttosto che mangiare tutto in un solo posto.

Gli izakaya invece, chiassosi ristoranti simili ai pub occidentali, stanno aperti fino a notte fonda e offrono un numero molto elevato di pietanze e piatti, spesso in micro porzioni ma sono un’ottima scelta per serate scanzonate di gruppo con amici o se si vogliono provare più piatti in un’unica soluzione.

Piattini di sashimi di Aji (Sgombro del Pacifico) e Ika (Seppie) in un izakaya. Foto di Walk of Japan

Konbini e supermercati: la soluzione per pasti veloci e bilanciati

I konbini sono un'ottima opzione per pasti veloci ed economici, ma per chi vuole mangiare cibi più freschi e vari, i supermercati, soprattutto quelli più grandi, sono la scelta migliore. Qui si trovano gastronomie di buona qualità con una vasta offerta di sashimi, tofu, verdure e altri piatti pronti. Anche se si è in viaggio, è possibile bilanciare la propria dieta con un'attenzione maggiore alla varietà. Ricorda di consumare il cibo nelle apposite aree dei konbini e supermercati o nei parchi dove ci si può sedere per un pasto.

Alternative al ramen: piatti più leggeri e tradizionali

Il ramen, sebbene popolare, non è un piatto originario del Giappone, ma è stato introdotto dalla Cina solo di recente durante la restaurazione Meiji e diventato largamente diffuso solo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Alternative più autentiche e facilmente digeribili sono la soba e l'udon. Entrambi i piatti possono essere serviti caldi o freddi, con diverse varianti a seconda della stagione e della regione. I miei preferiti sono la Wasabi Soba, soba fredda in una zuppa a base di wasabi e Sudachi Udon, anchessi freddi, messi a mollo in un delicato dashi (brodo) condito con fette di Sudachi, un agrume molto aspro simile al limone verde.

Sudachi Udon. Foto di Walk of Japan

Piatti consigliati per un'esperienza culinaria giapponese autentica

Per aiutarti a orientarti tra i vari piatti giapponesi e costruire un pasto bilanciato e gustoso, ecco un elenco di alcune specialità da provare e cercare durante la selezione dei ristoranti:

  • Sashimi di aji (horse mackarel, una variante trovata nel Pacifico dello sombro) e hotate (capesante): un'alternativa più economica e accessibile rispetto al pregiato toro (ventresca di tonno) ma anch’essi morbidi e delicati.

  • Katsuo no Tataki: Sashimi di tonnetto del Pacifico scottato su fuoco di paglia di riso. Servito con aglio e salsa ponzu, è una specialità di Kochi, prefettura remota dello Shikoku. Delicato e burroso al centro e piacevolmente scottato e affumicato all’esterno dove viene dorato con una crosticina perfetta!

  • Udon freddi/caldi: noodles spessi serviti in brodo o con salse, prova le varianti con tempura o con bianchetti.

  • Soba fredda/calda: noodles di grano saraceno, un'opzione più leggera rispetto all'udon, spesso serviti con salsa mentsuyu a base di soia. La soba è pregiata e diffusa nelle zone montagnose.

  • Silken tofu e yuba: tofu cremoso o fogli di soia cagliata, delicati e ricchi di proteine. La parte grassa rappresa (yuba) viene utilizzata in modi sorprendenti e può avere texture differenti.

  • Hot pot: brodo bollente in cui cuocere carne, funghi e verdure, scegli tra versioni vegetariane o con carne. A Kyoto troverai sicuramente hot pot a base di tofu, yuba, funghi shitake e verdure.

  • Shabu shabu: una sorta di fonduta giapponese, in cui sottili fette di carne e verdure vengono immerse in brodo caldo. Viene servita con riso, zuppa e verdure per un pasto completo e salutare.

  • Tsukemono e kinpira: verdure sottaceto o saltate, per aggiungere fibre e sapore al tuo pasto.

  • Nasu no dengaku: melanzane grigliate con salsa di miso. Molto saporite.

  • Oden: una zuppa a base di brodo di carne (solitamente maiale, dunque molto saporito) con vari ingredienti bolliti, come uova, daikon, tofu, konjaku e altre verdure.

  • Shojin ryori: la cucina vegana tradizionale dei monaci buddisti, a base di verdure e tofu. Largamente diffusa a Kyoto e nel Kansai, prova a cercare templi e ristoranti che la propongono.

  • Frutta: Come noto, la frutta in Giappone, per via della sua scarsità di terreni agricoli, è molto cara. La sua produzione dunque è limitata e attenta alla qualità rispetto alla quantità. Cerca i prodotti locali per mangiare la frutta più buona del mondo e garantirti un apporto di fibre.

Katsuo no Tataki. Foto di Walk of Japan

Conclusione

Affrontare la cucina giapponese con le giuste aspettative e conoscenze può trasformare la tua esperienza culinaria in Giappone da potenzialmente deludente, ripetitiva e indigesta a indimenticabile. Sperimentare con i sapori locali, cercando di bilanciare i propri pasti, è il segreto per scoprire quanto la cucina giapponese possa essere varia, salutare e sorprendente, anche per chi arriva dall'Italia, altra patria indiscussa del buon cibo!

Tempura Soba. Foto di Walk of Japan

Takoyaki, tonkatsu, onigiri, ramen, gyoza e kushikatsu sono tutti cibi caratteristici e prelibati, ma ricorda che anche la cucina giapponese ha piatti per tutte le occasioni, dalle più mondane e “malsane” alle più raffinate ed eleganti, con i piatti che ho illustrato in questo articolo, riuscirai a mangiare l’autentica cucina giapponese di tutti i giorni senza umiliare il portafoglio e garantendo visite costanti alla toilette!


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