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Cinque Luoghi Comuni Sul Giappone: Quanto Corrispondono alla Realtà?

Il Giappone è spesso avvolto in un alone di fascino e mistero a causa della sua distanza culturale, linguistica e geografica, con una serie di stereotipi che contribuiscono alla sua immagine unica e, ai nostri occhi, particolare. Ma quanto di questi luoghi comuni corrisponde alla realtà? Ecco cinque credenze diffuse sul Paese del Sol Levante che meritano di essere analizzate e, in alcuni casi, sfatate.

Vista su Osaka, Harukas 300. Foto di Walk of Japan

1. Il Giappone ha il tasso di suicidi più alto al mondo

Questo luogo comune, purtroppo, è uno dei più radicati quando si parla del Giappone. Sebbene sia vero che il tema del suicidio è presente nella società giapponese e abbia radici culturali profonde, i dati dimostrano che il Paese non occupa il primo posto a livello globale.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2021 il tasso di suicidi in Giappone era di circa 12,2 ogni 100.000 abitanti. Questo dato è inferiore rispetto a paesi come la Corea del Sud (25,9 ogni 100.000) e persino a certe regioni europee come la Lituania. Negli Stati Uniti, ad esempio, il tasso è di circa 14,5 ogni 100.000, quindi superiore a quello giapponese. Negli ultimi anni, il governo giapponese ha implementato diverse politiche per ridurre il fenomeno, come l'istituzione di hotline per la prevenzione del suicidio e campagne di sensibilizzazione.

Per contestualizzare, ecco i dati del 2021 secondo OMS:

  1. Corea del Sud: 25,9 suicidi per 100.000 abitanti.

  2. Lituania: 21,3 suicidi per 100.000 abitanti.

  3. Stati Uniti: 14,5 suicidi per 100.000 abitanti.

  4. Finlandia: 13,4 suicidi per 100.000 abitanti.

  5. Giappone: 12,2 suicidi per 100.000 abitanti

  6. Francia: 12,1 suicidi per 100.000 abitanti.

  7. Norvegia: 11,7 suicidi per 100.000 abitanti.

  8. Svezia: 11,1 suicidi per 100.000 abitanti.

  9. Germania: 9,3 suicidi per 100.000 abitanti.

  10. Spagna: 7,4 suicidi per 100.000 abitanti.

  11. Italia: 6,5 suicidi per 100.000 abitanti.

2. I giapponesi non sanno guidare

Un altro stereotipo è che i giapponesi, e in generale gli asiatici, siano cattivi guidatori. Ma cosa dicono le statistiche?

Secondo i dati della World Health Organization (WHO), dunque sempre la OMS che ormai consociamo tutti, sui decessi per incidenti stradali, il Giappone ha uno dei tassi più bassi al mondo: solo 4,7 morti ogni 100.000 abitanti nel 2021. In confronto, l'Italia registra circa 5,6 morti ogni 100.000 abitanti, mentre la media globale è di 18,2. Questo dimostra che il Giappone è un Paese estremamente sicuro per quanto riguarda la guida. Inoltre, le severe regole per ottenere la patente e il rigore nei controlli stradali contribuiscono a mantenere alto lo standard di sicurezza. Al limite si può dire siano delle lumache ma personalmente non mi è parso sia diffuso uno stile di guida da rimbambiti eccessivamente ligi nel rispettare assurdi limiti di velocità. Dopotutto la cultura dei motori qua è molto sentita e celebrata.

Mazda RX-8 avvistata a Shirakawa, l’ultimo dei pochi e rari modelli spinti da un motore Wankel rotativo. Non è raro imbattersi in auto elaborate, rare e icone per gli appassionati delle quattroruote. Foto di Walk of Japan

3. I giapponesi non parlano inglese

È opinione diffusa che i giapponesi abbiano una scarsa conoscenza dell'inglese. Quante persone, amici e conoscenti si sono lamentati delle difficoltà comunicative in Giappone? Sebbene sia vero che l'uso della lingua inglese non sia comune nella vita quotidiana, è importante analizzare come e quanto venga insegnata.

L'inglese è materia obbligatoria nelle scuole giapponesi a partire dalla quinta elementare, con programmi che includono sia grammatica che comunicazione orale. Tuttavia, il sistema educativo giapponese tende a enfatizzare la memorizzazione e la teoria piuttosto che la pratica. Secondo il rapporto EF English Proficiency Index 2022, il Giappone si colloca nella fascia “livello medio”, al pari di Paesi come la Francia e l’Italia. Ciò indica che, pur non eccellendo, i giapponesi non sono molto distanti dalla media europea. Bisogna inoltre considerare la differenza profonda dell’Inglese dal Giapponese, una persona giapponese farà sempre molta più fatica a imparare l’Inglese rispetto ad un tedesco o uno svedese. Dunque è bene venirsi incontro e prepararsi qualche semplice frase in giapponese per evitare imbarazzo e fraintendimenti.

4. In Giappone non sono diffusi i pagamenti elettronici

Questo stereotipo era forse vero fino a qualche decennio fa, ma oggi la situazione è ben diversa. Secondo il Japan Consumer Credit Association, oltre l'80% delle transazioni nel 2021 è stato effettuato tramite metodi di pagamento elettronici, compresi carte di credito, app di pagamento e sistemi contactless come Suica e Pasmo.

In Giappone, è comune pagare con la carta nei negozi, ristoranti e perfino nei minimarket. La rete di terminali POS è estremamente capillare, superando in alcuni casi quella italiana, dove il contante rimane ancora molto utilizzato. Tuttavia, è vero che in aree rurali più isolate il contante è preferito, ma questo non è un fenomeno esclusivo del Giappone e dipende più da ragioni culturali e di rispetto verso l’uso del contante più che da un vero e proprio limite infrastrutturale. Rimane comunque buona prassi avere sempre con sé del contante quando si è in viaggio.

5. Il Giappone è un Paese futuristico

L'immagine di un Giappone interamente high-tech, fatto di robot, treni superveloci e grattacieli avveniristici è fortemente radicata. Sebbene Tokyo e altre grandi città siano effettivamente all’avanguardia, gran parte del territorio giapponese è ancora profondamente rurale.

Ad esempio, secondo il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni giapponese, circa il 30% della popolazione vive in aree rurali, dove la vita è molto più tradizionale. In queste regioni, le tecnologie avanzate convivono con metodi agricoli e uno stile di vita che si potrebbe definire “lento”. Questo dimostra che l'immagine futuristica del Giappone è vera solo in parte. Inoltre, è risaputo che il Giappone è un paese tendenzialmente conservatore, e anche a fronte di grosse innovazioni, preferisce mantenere prassi e tecnologie consolidate piuttosto che abbracciare il nuovo a tutti i costi. Basti pensare che l’uso del FAX è ancora oggi molto diffuso… ma forse non era meglio il FAX rispetto al fotografare documenti, trasformarli in PDF, ridurli di dimensione e inoltrarli via email?

Shimanto, Kochi. Foto di Walk of Japan

Credi solo a ciò che vedi coi tuoi occhi

Il Giappone è un Paese ricco di contrasti e sfaccettature, e ridurlo a una serie di stereotipi è un errore come lo sarebbe di qualsiasi alto luogo o peggio ancora di una persona. I dati dimostrano che molte credenze comuni, sebbene basate su elementi reali (come spesso accade per gli stereotipi), sono spesso esagerate o non aggiornate. Per chi desidera conoscere davvero questo affascinante Paese, è fondamentale andare oltre le apparenze e approfondire con spirito critico e curiosità. Dunque, compra quel biglietto aereo e vai a verificare di persona!


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